MES FONDO SALVA STATI – Il Mes è un argomento assai dibattuto da anni per le sue condizioni stringenti ma mai come ora se ne sta parlando. Questo perché è stato messo in campo come strumento utile per cercare di arginare l’emergenza economica dovuta alla crisi sanitaria in corso.
Da dove arriva il MES, Fondo Salva Stati
Il Meccanismo europeo di stabilità (MES), detto anche Fondo salva-Stati è un’organizzazione internazionale a carattere regionale, nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro (art. 3). Con sede a Lussemburgo, entra in gioco per erogare aiuti ai paesi euro che rischiano di o si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie. Più in dettaglio il Mes può:
- concedere prestiti nell’ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico;
- acquistare titoli di debito sui mercati finanziari primari e secondari;
- fornire assistenza finanziaria sotto forma di linee di credito;
- finanziare la ricapitalizzazione di istituzioni finanziarie tramite prestiti ai governi dei suoi Stati membri.
Tutto questo però è elargito sotto strette condizioni, che possono essere molto severe. Potranno essere attuati, inoltre, interventi sanzionatori per gli stati che non dovessero rispettare le scadenze di restituzione i cui proventi andranno ad aggiungersi allo stesso MES. È previsto, tra le altre cose, che “in caso di mancato pagamento, da parte di un membro dell’Esm, di una qualsiasi parte dell’importo da esso dovuto a titolo degli obblighi contratti in relazione a quote da versare […] detto membro dell’Esm non potrà esercitare i propri diritti di voto per l’intera durata di tale inadempienza” (art. 4, c. 8).
MES o non MES?
L’accettazione o meno dell’Italia alla linea di credito del Pandemic Support Crisis è l’argomento principale del dibattito istituzionale. Anche se le forze politiche in carica negano questa possibilità. Le forze contrarie all’adesione al Mes portano come principale motivazione l’elevata rigidità delle condizioni di utilizzo. Nel caso eccezionale del Pandemic Support Crisi, però l’unica condizione è che le risorse elargite siano impiegate per sostenere spese sanitarie dirette o indirette legate all’emergenza Coronavirus.
Ma andiamo più nel dettaglio
La linea di credito Mes sarebbe a un tasso prossimo a zero a fronte di un tasso di interesse di circa l’1,8 per cento che l’Italia oggi corrisponde per i titoli di stato di durata decennale: è stato quindi calcolato che l’utilizzazione della linea di credito Mes, in alternativa all’emissione di titoli di stato di pari importo e durata, comporterebbe un risparmio di circa 600 milioni annui, per complessivi 6 miliardi. Confrontando i dati di ogni singolo paese vediamo come l’Italia sia il paese a trarne il maggior beneficio.
A questo va aggiunto il fatto che l’adesione al Mes consentirebbe alla BCE di valutare una possibile attivazione delle OMT (Outright Monetary Transaction). Questo porterebbe quindi alla sottoscrizione dei titoli del nostro Paese anche sul mercato primario e in misura illimitata.
Proiezioni di una probabile accettazione individuale
Tra le motivazioni apportate contro l’approvazione del Mes si trova la probabile adesione individuale. Se è vero che l’Italia riceverebbe un largo guadagno è altrettanto vero che lo stesso non vale per tutti gli Stati. Alcuni infatti non andrebbero a guadagnare ma a perdere rispetto ad altre possibili soluzioni. C’è quindi chi pensa che un’adesione individuale potrebbe far credere ai mercati internazionali che si è più in difficoltà rispetto agli altri paesi. Questo è un dubbio ragionevole, ma in realtà potrebbe anche non dare segno di una oggettiva difficoltà legata ai fondamentali economici del Paese richiedente.
Cosa dice Conte a riguardo
Il premier Conte, durante l’intervento in Parlamento del 9 Dicembre scorso, riguardo alle comunicazioni sull’imminente Consiglio europeo ha fatto alcune considerazione. Il presidente del Consiglio ha dichiarato che ritiene debbano essere riconsiderate in modo radicale struttura e funzione del MES, affinché sia trasformato in uno strumento completamente diverso.
“L’Italia – nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Unione europea – si farà promotrice di una proposta innovatrice che porti a superare la sua natura di accordo intergovernativo, legato a un paradigma che ritengo ormai obsoleto rispetto alle sfide che abbiamo davanti.”
Per il premier l’obiettivo è quello di integrare il “nuovo” MES nel quadro dell’intera architettura europea, anche al fine di assicurare un maggiore raccordo con le Istituzioni dell’Unione, che certamente offrono maggiori garanzie di trasparenza e di democraticità. Il modello al quale ispirarsi nel costruire – a livello europeo – gli strumenti di politica economica del futuro è certamente Next Generation EU, auspicando che possa diventare “strutturale”.
L’Italia accetterà di aderire al Mes, Fondo salva Stati?
Ancora nessuna decisione è stata presa. Di certo il Mes, Fondo salva-Stati sul piano economico, così pensato per l’emergenza sanitaria, è un ottimo strumento. Il dibattito politico però è veramente accesso su questo argomento e ancora i temi da vagliare sono molti, ma il tempo stringe. Quello che è certo è che adesso l’Italia ha bisogno di manovre efficaci per riprendersi da questa emergenza.