ZONE GIALLA ARANCIONE ROSSA – La tanto temuta seconda ondata di COVID-19 ha colpito l’Italia e ci ha trovati nuovamente impreparati. Sono state dovute studiare nuove soluzioni da attuare per arginare i danni senza ricorrere nuovamente ad un lockdown completo. La soluzione attuale è ricaduta sulla divisione dell’Italia in tre zone: gialla, arancione e rossa.
Italia a zone, perché?
Ottobre è arrivato e con lui il virus ha ritrovato forza e viralità travolgendo ogni paese del mondo con ancora più forza. I governi si sono trovati così a dovere attuare manovre per rallentare la diffusione ma che non prevedessero un lockdown rigido come quello dei mesi primaverili. La scelta che la maggior parte della nazioni ha scelto è stata quella di dividere i propri paesi in zone differenti, in base al grado di criticità. Così facendo le restrizioni sono mirate alle zone più a rischio.
Gialla, Arancione e Rossa, come, dove e per quanto
Le zone che sono state individuate sono tre: gialla, arancione e rossa. In prima battuta la gialla sarebbe dovuta essere verde, ma così non è stato. Questo perché non si è voluto far passare il messaggio sbagliato che la zona verde possa essere esente da rischi e problemi derivati dalla diffusione della pandemia. Infatti è fuori luogo ogni atteggiamento di rilassamento dal momento che comunque la situazione è pesante ovunque.
L’appartenenza ad una zona rispetto ad un’altra è descritta dal documento “Prevenzione e risposta al Covid-19” dell’Istituto superiore di sanità. Oltre il noto indice di contagio Rt sono altri 20 gli indicatori che vengono considerati. Tra questi abbiamo la presenza di focolai, la situazione di occupazione dei posti letto negli ospedali e dei posti letto in terapia intensiva. Si terrà conto anche della capacità del contact tracking, che nel frattempo secondo gli esperti è saltato; poi ci sono gli indici per la capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti. Ad esempio la percentuale di tamponi positivi esclusi i secondi e i terzi test sulle stesse persone, oppure il tempo che passa dai sintomi alla quarantena e alla diagnosi.
In specifico
Zona Gialla
In fascia gialla finiscono le Regioni con indice Rt compreso tra 1 e 1,25. Qui valgono solo le misure valide a livello nazionale. Rimane quindi il coprifuoco alle 22,00 e la chiusura dei locali e negozi alle 18, tolti i necessari. Con le dovute cautele ci si può spostare senza autocertificazione.
Zona Arancione
Qui ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio Rt è tra 1,25 e 1,5 e vi si ha una «trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo». Le misure sono più restrittive. Ci si può muovere all’interno del comune senza autocertificazione, mentre lo spostamento fuori comune e regione è consentito solo per comprovata necessità.
Zona Rossa
Nella fascia rossa ci saranno le Regioni considerate in una situazione di “massima gravità”, dunque compatibile con un Rt sopra l’1,5 e una «trasmissibilità non controllata» del virus. È questa la fascia in cui sono previste le misure più restrittive. Gli spostamente nel e fuori comune devono essere giustificati nelle autocertificazioni e la scuola in presenza è prevista solo fino alla prima media.
Fino a quando saremo divisi a zone?
Per il momento il decreto che ha diviso l’Italia a zone è in vigore fino al 3 Dicembre. Visto l’andamento dell’epidemia non ci è dato ancora sapere se sarà prolungato o se saranno varate altre soluzioni. Per adesso non ci spetta che seguire le regole ed attenersi alle restrizioni in vigore nella nostra regione.